Con accertamento fiscale si intendono tutte le attività, i poteri e le procedure di controllo sul contribuente che Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza mettono in campo per contrastare evasione ed elusione fiscale. Si tratta di una vera e propria “procedura amministrativa” e, come tale, si può suddividere in quattro fasi caratterizzate da atti e operazioni tipiche. Questa attività consente ad Agenzia delle Entrate di emettere un provvedimento amministrativo, ovvero l’avviso di accertamento.
La fase istruttoria della procedura di controllo è quella nella quale si acquisiscono e si valutano tutti gli elementi idonei a giustificare la pretesa fiscale. Come facilmente intuibile, questa fase è particolarmente delicata perché incombe sull’Ufficio l’onere di acquisire gli elementi comprovanti la presunta evasione o l’elusione fiscale. Presunta, appunto. Perché in mancanza della prova, l’avviso di accertamento sarà infondato e, quindi, suscettibile di annullamento da parte del Giudice tributario.
Accertamento fiscale, procedura di controllo più o meno aggressiva.
Nella fase di accertamento, l’Agenzia delle Entrate dispone di molti strumenti per controllare il singolo contribuente. Esistono modalità più o meno aggressive con le quali il Fisco decide di svolgere il controllo. Si va dal controllo in azienda all’invio di una richiesta di documenti, per arrivare alla notificazione di un semplice avviso bonario.
Come avviene in tutti i settori nei quali la Pubblica Amministrazione si muove attraverso poteri discrezionali, la libertà di scelta concessa non è assoluta e non può risolversi in un mero arbitrio. In parole povere, la legge prevede diversi vincoli nella scelta e nelle modalità di esercizio dei poteri istruttori da utilizzare.
È utile sapere che, in caso di violazione di questi vincoli da parte dell’Agenzia delle Entrate, per l’imprenditore sotto accertamento esiste la possibilità di andare in giudizio tramite un professionista specializzato allo scopo di annullare l’avviso ricevuto.
Procedura di controllo, l’anticamera dell’avviso di accertamento
Possiamo quindi sintetizzare che la procedura di controllo è l’anticamera dell’avviso di accertamento, l’atto che successivamente giustifica la pretesa fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Qui il contribuente ha il diritto di conoscere le ragioni che hanno giustificato il controllo, l’oggetto che lo riguarda e, soprattutto, ha piena facoltà di farsi assistere da un consulente abilitato alla difesa dinanzi agli organi di giustizia tributaria.
Ed è soprattutto in questa fase che si possono individuare molti potenziali vizi, sostanziali e/o formali, che permettono all’imprenditore di impugnare l’avviso di accertamento e di chiederne l’annullamento. Sottovalutare anche una semplice richiesta di documenti, infatti, potrebbe rivelarsi fatale.
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