Controlli fiscali, Agenzia delle Entrate mette in campo l’intelligenza artificiale

di Lodovico Poschi Meuron
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Siamo alle porte di una nuova era in fatto di controlli del Fisco: quella dell’intelligenza artificiale. 

Se ne parlava da tempo, ma adesso dalla teoria si passa alla pratica. E a breve le verifiche del Fisco si faranno con il massiccio ausilio dell’intelligenza artificiale. 

È una delle riforme che si porterà dietro il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che con il mese di giugno taglia il traguardo dei 30 obiettivi raggiunti.

Una buona notizia arriva anche in tema di appalti pubblici con una riduzione dei tempi della fase di aggiudicazione. 

Ma anche quello della digitalizzazione, qualificazione e riduzione delle stazioni appaltanti (che ad oggi ammontano a circa 40 mila).

Nell’agenda del Pnrr c’è anche l’approvazione della legge delega di riforma tributaria per dicembre e delle norme sulla concorrenza, che ha già incassato il primo via libera dalla commissione industria del senato

Controlli del Fisco, entra in gioco l’intelligenza artificiale

Al momento manca solo l’ok del Garante della Privacy che deve approvare la pseudo-anonimizzazione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Dopo questo passaggio, si apre dunque una fase nuova nelle procedure di controllo fiscale dei contribuenti, che saranno inseriti in liste selettive gestite da un algoritmo.

Per quanto riguarda il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il piano evidenzia come intende completare la riforma dell’amministrazione fiscale, oltre agli obiettivi già raggiunti.

Ora tocca al Garante della Privacy pronunciare il parere.

Se ne parlava da mesi, ora pare davvero essere entrati nella fase operativa. Agenzia delle Entrate ha sviluppato una nuova intelligenza artificiale per analizzare in automatico le posizioni fiscali degli italiani.

Non è una situazione completamente nuova.

Questo tipo di tecnologia è già stato utilizzato per il redditometro e lo spesometro, una delle comunicazioni che i soggetti passivi dell’Imposta sul Valore Aggiunto (I.V.A.) devono presentare ogni anno all’Agenzia delle entrate.

Di fatto sarà un sistema automatizzato di accertamento sulla persona.

Attraverso un algoritmo e l’input dei dati della fatturazione elettronica, il Fisco sarebbe in grado di far uscire un avviso di accertamento , o comunque una contestazione automatizzata.

Attenzione, l’avviso di accertamento deve essere motivato e giustificato

Il Fisco dunque si prepara a utilizzare questa procedura automatizzata, ma è altresì vero che un avviso di accertamento (cosa succede se non me occupo) deve essere motivatogiustificato e, soprattutto, fondato

In assenza di una motivazione logico-giuridica delle contestazioni mosse ad un imprenditore, l’avviso di accertamento diventa potenzialmente nullo.

Le verifiche con intelligenza artificiale hanno lo scopo di intensificare la lotta all’evasione fiscale.

Per il 2022 l’obiettivo principale nel Piano organizzativo delle Entrate è di recuperare 14,8 miliardi di euro, grazie appunto all’ottimizzazione dei controlli in materia tributaria.

A queste si aggiungeranno iniziative congiunte con la Guardia di Finanza e altre Amministrazioni finanziarie estere per potenziare le attività di analisi.

L’obiettivo? Contrastare la sottrazione all’imposizione delle basi imponibili, mappare territorialmente i fenomeni evasivi e predisporre i rispettivi piani di intervento anche con modalità  integrata.

 

Photo cover: Pixabay / geralt

 

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