Oltre 30 anni di esperienza e una sola mission: aiutare le piccole e medie imprese a crescere. Gianluca Broglia, parmigiano, è il titolare dello studio commercialista Broglia & Associati, nato nel 1987 come attività individuale. Oggi lo studio conta 28 dipendenti.
Gianluca, come nasce lo studio Broglia e che tipologia di clienti segue?
Dopo aver collaborato per qualche anno con l’associazione Piccole e medie industrie della provincia di Parma, nel 1987 ho avviato la mia attività di commercialista. Lo studio nasce per seguire le piccole e medie imprese, che hanno necessità e caratteristiche peculiari. Sono aziende che vogliono crescere, dinamiche e che hanno bisogno di essere seguite sotto tanti punti di vista. Ci occupiamo per esempio di finanza, di controllo di gestione, di formazione, di aiutare a trovare partner per crescere. Siamo specializzati nel lavorare con aziende in crescita che ovviamente seguiamo anche in caso di difficoltà perché c’è dietro un valore da salvare. Non ci occupiamo di fallimenti e procedure concordatarie.
Tra i servizi che erogate alle aziende c’è la formazione. Quanto è importante oggi una giusta formazione?
Mi sono sempre occupato di formazione, sin da giovane. La ritengo importantissima. Facciamo formazione al personale delle aziende con cui collaboriamo che si occupa di amministrazione e di finanza. Facciamo anche informazione alle PMI perché riteniamo debbano essere informate su tutte le novità normative e su tutte le opportunità disponibili. A tal fine organizziamo anche dei momenti di incontro nei quali raduniamo tutti i nostri clienti. Collaboriamo anche con alcune associazioni di categoria come consulenti. Ne approfitto per segnalare che la formazione rientra negli incentivi di Industria 4.0, quindi fare formazione può dare un credito di imposta. Su questo tema va detto che la normativa è in continua evoluzione.
Quali sono le maggiori preoccupazioni che riscontra oggi nelle piccole e medie imprese?
Quello che preoccupa di più è la marginalità, un concetto che possiamo definire come “la redditività di un prodotto”. Quando la marginalità è poca, come capita sempre più spesso, si fatica a investire e programmare. Questa è una preoccupazione che ho riscontrato in tantissimi imprenditori. Altro problema è che le aziende faticano a trovare personale. Non se ne capisce il motivo ma è un grosso problema. A volte quindi chi vorrebbe investire non può farlo perché manca la forza lavoro. La terza preoccupazione che riscontro è una grande incertezza sul futuro. Non si riesce a capire cosa succederà. Quindi c’è chi continua ad investire, ma anche chi si ferma perché bloccato dall’estrema incertezza di questo momento.

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Quali sono i suggerimenti che darebbe ad un’azienda che vuole crescere?
Avere le idee chiare. Un imprenditore, una persona che guida la propria azienda deve sapere cosa vuole. Deve avere chiaro l’obiettivo per poter individuare la strada migliore per raggiungerlo.
Investire sulla formazione. La formazione è fondamentale per riuscire a crescere. Un’azienda che vuole crescere deve avere personale capace e preparato. Le normative sono in continua evoluzione ed è necessario essere sempre “sul pezzo”.
Un controllo di gestione accurato. Il controllo di gestione serve per capire cosa produce fatturato e cosa no, perciò è fondamentale.