Se l’imprenditore è in stato di insolvenza (ovvero non riesce a fare fronte ai propri impegni finanziari) può ricevere la più terribile delle notifiche: l’istanza di fallimento da parte di un creditore.
Può farlo un fornitore privato, un dipendente o un collaboratore che non riceve i propri onorari/emolumenti, può farlo lo Stato nelle sue varie forme sia locali (Comuni, province, città metropolitane, ecc) sia nazionali (Agenzia entrate e riscossione, Inps, ecc) .
Cosa accade quando si riceve un’istanza di fallimento?
Non giriamoci intorno, è un dramma!
È l’inizio delle operazioni concorsuali che possono portare alla liquidazione dell’impresa e , in alcuni casi, del patrimonio, anche quello personale.
Viene da chiedersi: “C’è rimedio?”
Quando può arrivare un’istanza di fallimento?
Anche se oggi non temi che possa arrivarti un’istanza di fallimento ciò che ci si deve chiedere è:
- Si hanno debiti di un certo rilievo?
- Non si riesce a pagare tutto e tutti?
- Il Fisco e l’INPS hanno parecchi crediti a proprio nome?
In questo caso se attendere l’istanza di fallimento non è (ancora) la morte dell’impresa, sarà la sua (probabile) annunciazione.
Ma se si è risposto SI ad almeno una delle tre domande qui sopra, è bene chiedersi:
- perché aspettare un evento drammatico quando si può ancora evitare?
Fisco, INPS, Debiti, Istanza di fallimento: un connubio mortale per le imprese!
Le medicine curano le malattie e sono utilizzate dai medici specialisti a cui tutti noi ci affidiamo, anche per malattie non drammatiche o mortali.
Gli istituti di risanamento del debito (leggi qui per approfondire) sono invece le medicine che curano (definitivamente) la malattia più grave dell’impresa: il debito col Fisco (e non solo).
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