Fra bollette ormai schizzate alle stelle e inflazione tornata dopo anni a galoppare (che prima o poi diventerà un freno sul potere d’acquisto degli italiani), un altro dei temi caldi dell’autunno non potrà non essere quello del fisco, che dopo la pausa estiva è già ripartito per l’assalto finale.
L’obiettivo è quello di recuperare entro il 2022 oltre 14 miliardi di cartelle ad oggi inevase.
Saranno mesi di passione per le aziende italiane, sommerse da scadenze fiscali: il consiglio nazionale dei dottori commercialisti ne ha contate oltre 200 solo in agosto.
E se consideriamo anche giugno e luglio, superiamo persino le 600 scadenze: questo significa che gli imprenditori si trovano ad affrontare una media di 5 al giorno fra istanze, comunicazioni, dichiarazioni e pagamenti.
Senza contare scadenze non calendarizzate come i versamenti di rottamazione ter e saldo e stralcio, la cosiddetta pace fiscale.
Fisco: approvato il nuovo algoritmo anti evasione fiscale
Mancano 4 mesi alla fine dell’anno e il Fisco è in ritardo sugli obiettivi pianificati per il 2022. Per questo motivo sono intensificate le operazioni di notifica, e adesso si punta ad un incasso di circa 14,4 miliardi di euro, per ridurre gradatamente il tax gap, la differenza tra imposte dovute e incassate che dovrebbe arrivare al 15,8% entro il 2024.
Per farlo l’Agenzia delle Entrate ha scelto di lavorare anche con l’Intelligenza Artificiale VeRa (Verifica dei Rapporti Finanziari), un algoritmo che andrà alla ricerca di anomalie tra redditi, conti correnti, movimenti e acquisti digitali.
Negli ultimi giorni l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto l’ok del Ministero dell’Economia e del Garante della Privacy per l’utilizzo di questo algoritmo, che sarà uno dei cavalli di battaglia di questo assalto finale insieme ad altri strumenti già in campo come:
- fattura elettronica obbligatoria anche per le partite Iva forfettarie sopra i 25 mila euro di ricavi;
- trasmissione giornaliera dei pagamenti con carte e bancomat;
- droni per censire gli immobili fantasma.
L’algoritmo anti-evasione elaborerà milioni di dati in contemporanea incrociando i dati di conti correnti, quelli immobiliari e finanziari, le fatture elettroniche e i pagamenti con carte di credito.
Nella prima fase i dati elaborati saranno anonimi, e gli uffici entreranno in gioco soltanto nella fase successiva per valutare eventuali evasioni.
Rinviato invece al prossimo governo il data scraping: la possibilità di incrociare informazioni provenienti dai social network e dal web per verificare eventuali evasioni.
Aziende e imprenditori a rischio: si prevedono dei mesi infernali
Il Fisco non si ferma alle azioni che abbiamo appena visto, perché è previsto l’invio di 2 milioni e mezzo di comunicazioni per l’adempimento spontaneo.
Si tratta di comunicazioni volte a segnalare eventuali anomalie riscontrate nelle dichiarazioni, dando così l’opportunità di correggere volontariamente errori od omissioni.
Di fatto all’imprenditore sarà richiesto di saldare il conto prima che venga avviato un accertamento formale (riconosci i vizi di merito di un avviso di accertamento)
E non finisce qui: dopo la tregua estiva sono ripresi anche i pagamenti degli avvisi bonari, con il saldo che dovrà essere effettuato nuovamente entro i canonici 30 giorni.
Insomma, la situazione per le aziende italiani e gli imprenditori è più complicata del previsto, e si prevedono mesi infernali.
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