Monica Mora: «Quando scatta la fiducia, il cliente ascolta i miei suggerimenti»

di Annarita Cacciamani
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Empatia, collaborazione e idee chiare. Sono i principi intorno ai quali ruota la professione di Monica Mora, 39 anni, dottore commercialista e revisore legale da 10 anni nel suo studio di Parma. «In futuro mi piacerebbe svolgere un’attività di consulenza per grandi aziende che vogliono espandersi all’insegna della crescita personale»

 

La pianificazione è importantissima: il cliente deve comprendere l’importanza di organizzare gli incontri con il proprio consulente.

Dottoressa Mora, com’è iniziato il suo percorso professionale?

Sono commercialista da circa 10 anni. Dopo la laurea, nel 2007, in Amministrazione e Direzione aziendale, ho iniziato da subito la pratica professionale triennale: a marzo 2012 mi sono abilitata alla professione di Dottore commercialista e Revisore legale. Agli inizi della professione, ho collaborato con colleghi nei loro studi e dal 2016 sono attiva esclusivamente nel mio studio di Parma.

Che tipo di clienti ha e com’è il rapporto con loro? Seguono tutti i vostri suggerimenti?

Tra i miei clienti ci sono piccole e medie imprese, per le quali mi occupo della contabilità nel senso classico del termine. Inoltre, sono presente in alcune grandi aziende come Revisore legale o come componente del Collegio sindacale. Collaboro anche con il Tribunale di Parma come curatore fallimentare e come perito. Il rapporto con i miei clienti è professionale e si basa sulla fiducia reciproca. Con il passare del tempo, accade che i rapporti con loro diventino di tipo più personale, quasi famigliare, dato che il commercialista diventa una persona di fiducia alla quale appoggiarsi per la propria attività. Questo è gratificante, poiché significa che il cliente ha fiducia in me. Proprio per questo i clienti ascoltano i miei suggerimenti, anche se, a volte, per mancanza di tempo, diventa difficile incontrarsi. È infatti importantissima la pianificazione: il cliente deve comprendere l’importanza di organizzare gli incontri con il suo consulente, al fine di consentire la migliore crescita possibile per la propria azienda.

Negli ultimi anni, alla luce anche dei tantissimi cambiamenti, cos’è cambiato nella sua professione e quali sono le attività che la contraddistinguono?

È cambiato quasi tutto. Sono aumentate le scadenze, si sono duplicati gli adempimenti e la mole di lavoro è davvero tanta. La fatturazione elettronica ha in parte aiutato, ma ci sono davvero tantissimi adempimenti, spesso duplicati ai fini dei controlli fiscali. Ed è per questo che oggi sono pochi i laureati che vogliono intraprendere questa professione e si fa fatica a trovare dei praticanti, e quindi possibili successori per uno studio professionale. Questo è un appello che voglio fare a Governo e Parlamento. Mi piacerebbe in futuro sviluppare la mia attività e svolgere un’attività di consulenza per grandi aziende che vogliono espandersi all’insegna della crescita personale, partendo quindi dalla figura dell’imprenditore ed a seguire tutti dipendenti e collaboratori a vario titolo. Credo che la crescita possa avvenire in modo più celere se si parte da noi stessi e dalla nostra consapevolezza di ciò che vogliamo e quindi nell’ascolto in primis di noi stessi. In pratica, lasciare davvero qualcosa di concreto e costruttivo per le generazioni future. Penso che ciò che mi contraddistingue sia l’ascolto del cliente e il collaborare con lui per cercare sempre nuove soluzioni per migliorare l’azienda.

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Photo: iStock.com/AntonioGuillem

Che consigli si sente di dare oggi agli imprenditori, specialmente a chi va incontro a situazioni delicate?

Penso che per un imprenditore sia fondamentale imparare ad ascoltarsi per capire e comprendere in modo profondo dove vuole arrivare. Bisogna focalizzarsi sui fatti vedendoli non come un problema e quindi un ostacolo, ma come una opportunità per riuscire a fare crescere ed evolvere l’azienda. Se l’imprenditore è un leader consapevole dei propri obiettivi, tutti che loro che collaborano con lui lo seguiranno. Pertanto, credo che è molto importante formarsi continuamente, non solo per riuscire a seguire tutte le nuove norme che cambiano quotidianamente, anche per “stare al passo con i tempi” e quindi specializzarsi in qualcosa di innovativo, creandolo e costruendolo nel migliore dei modi.

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