Nella pace fiscale del governo anche gli avvisi bonari, sanzioni ridotte al 3%

di Lodovico Poschi Meuron
fisco-iStock-barbacane

Rientrano anche gli avvisi bonari nella pace fiscale voluto da governo. 

Nella proposta di legge c’è infatti anche la riduzione al 3% delle sanzioni sugli avvisi bonari 2019-2021 (dimenticati dalle precedenti rottamazioni pre-covid) , con possibilità di rateizzazione in cinque anni e il pagamento senza sanzioni dei versamenti periodici omessi nel 2022 per Iva, Irpef o Ires, anch’essi dilazionabili in quattro o cinque annualità. 

In arrivo uno sconto sugli avvisi bonari, ma Agenzia delle Entrate non ferma gli invii

Propositi, questi, che però si scontrano con la realtà dei fatti. 

In queste settimane l’Agenzia delle Entrate ha infatti accelerato pesantemente sull’invio di avvisi bonari e lettere di compliance. Questo, intanto, ci permette di fare una precisazione importante.

Nelle lettere di compliance Agenzia delle Entrate comunica al contribuente di aver rilevato anomalie nelle loro dichiarazioni dei redditi, riguardanti omissioni o infedeltà riscontrate mettendo a confronto i dati dichiarati con quelli inseriti su “SERPICO” (c.d. Anagrafe tributaria).

Non si tratta di un atto impositivo vero e proprio, ma di un semplice “alert”, che non può essere autonomamente impugnato. Eventuali contestazioni da parte del contribuente possono essere comunque sollevate nelle successive fasi del procedimento accertativo.

Nel caso in cui il contribuente non sani spontaneamente la propria posizione, ecco allora che l’Agenzia delle Entrate può inviare l’avviso bonario (c.d. comunicazioni di irregolarità), ove si invita il soggetto al versamento entro 30 giorni dell’importo dovuto oltre ad una sanzione pari al 10% dell’imposta richiesta.

Avvisi bonari e rottamazione quater: il governo, almeno dalle bozze in circolazione, sembra voler intervenire proprio sulle sanzioni, che sarebbero ridotte al 5%. 

Avvisi bonari e Rottamazione Quater: da un lato la rottamazione quater, dall’altro un diluvio di avvisi bonari

Se il buongiorno si vede dal mattino, non si può non attendersi a breve un vero e proprio diluvio di avvisi bonari sulla testa dei contribuenti. 

Il motivo è semplice: il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) ha imposto all’Agenzia delle Entrate obiettivi precisi da raggiungere entro il 31 dicembre 2022. Tradotto in numeri, oltre 2,5 milioni di lettere di compliance. 

Secondo la nota di aggiornamento al Def ne restano da inviare circa 600 mila avendo già raggiunto ai primi di novembre quota 1.902.546 (il 73,71% dell’obiettivo prefissato) .

Tra l’altro, le comunicazioni in arrivo costituiscono una prima applicazione pratica delle nuove metodologie di analisi del rischio e selezione delle posizioni con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di specifici algoritmi, che dovranno anche portare alla riduzione del 5% del numero delle lettere di conformità che presentano “falsi positivi”. 

In tema di invii, il PNRR prevede un incremento annuale di almeno il 20%. Così, una volta raggiunto l’obiettivo 2022 di oltre 2,5 milioni di invii, l’Agenzia dovrà centrare anche gli obiettivi 2023 e 2024, fissati rispettivamente a quota 2,2 e 3 milioni nel budget economico 2022, con un aumento del gettito del 15%.

Cosa fare quando ricevo dal Fisco un avviso bonario?

In caso di notifica da Agenzia delle Entrate di un avviso bonario, il contribuente ha tre possibilità: pagare quanto richiesto con uno “sconto” immediato sulle sanzioni, chiedere all’Ufficio di annullare, in autotutela, l’avviso bonario in quanto “errato”, non fare nulla, sapendo però che, in quest’ultimo caso, il Fisco provvederà all’iscrizione a ruolo del debito inviando una cartella esattoriale con le sanzioni in misura piena.

Facciamo un esempio pratico.

Se il contribuente, sulla base della dichiarazione presentata, avrebbe dovuto versare € 100.000 ma non lo ha fatto, l’Agenzia delle Entrate notificherà l’avviso bonario nel quale chiederà il pagamento dell’imposta, degli interessi, nonché le sanzioni. 

L’imprenditore può, entro 30 giorni, decidere di:

  • pagare quanto richiesto nell’avviso bonario: in tale caso, beneficerà di uno “sconto” immediato sulle sanzioni che passeranno dal 30% (€ 30.000) al 10% (€ 10.000);
  • chiedere all’Ufficio di annullare, in autotutela, l’avviso bonario in quanto “errato”;
  • non fare nulla; in tale ipotesi, il Fisco notificherà la cartella esattoriale, applicando le sanzioni in misura piena (30%).

You may also like

Lascia un commento