Dopo essersi fatta le ossa in vari studi professionali, nel 2018 la dottoressa Simona Surrente ha deciso di fare il grande passo aprendo un’attività tutta sua a Lecce.
«L’esperienza precedente mi ha insegnato molto – racconta – e in ogni caso mi ha permesso di rimanere sempre aggiornata. E ho capito una cosa: il commercialista non può più limitarsi a gestire la contabilità del cliente, ma gli deve stare al fianco per consigliarlo ogni qual volta ce n’è bisogno. Ecco, non più un costo da sostenere ma un’opportunità di crescita e sviluppo del proprio business».
Come si riesce a far questo?
Occorrono le sponde giuste su cui appoggiare ogni singolo aspetto. L’attività professionale così come quella di imprenditore hanno bisogno di aggiornamento continuo, di strumenti adeguati, di conoscenze a tutto tondo. Questo, a mio avviso, è il vero valore aggiunto di un bravo consulente tributario: rispondere in modo rapido e professionale alle richieste del cliente, partendo certo dagli adempimenti di carattere fiscale ma andando oltre per affiancarlo in tutte le scelte strategiche che man mano si presentano. Dalla fase di start up al consolidamento dell’attività, per contribuire ad una corretta pianificazione del lavoro mirata a far crescere la redditività e prevenire eventuali situazioni di difficoltà. Ed eventualmente, quando queste si dovessero presentare, essere pronti a fronteggiarle al meglio.
Ci parli meglio di questo aspetto
È inutile nasconderlo, purtroppo in questa fase la crisi d’impresa è un tema all’ordine del giorno. Recentemente mi sono iscritta all’OCC di Lecce, l’organismo di composizione della crisi istituito presso le sedi provinciali dell’Ordine dei dotti commercialisti, ho stretto un accordo con CFC Crisi Fiscale d’impresa di Milano e ho avviato anche una collaborazione con uno studio legale. Tutte sinergie pensate per offrire ai miei clienti una consulenza qualificata anche in una fase particolarmente critica della vita di un’impresa.
Prima o poi pensa di costituire uno studio associato, quindi con i professionisti all’interno?
Non posso escluderlo per il futuro, ma al momento preferisco avere collaborazioni esterne. Intendo prima rafforzare il ruolo dello studio come catalizzatore di eccellenze in vari campi, in un’ottica di piena soddisfazione del cliente.
Un aspetto questo, che comincia a fare la differenza nella vostra attività professionale
Assolutamente sì. Tanto è vero che ho deciso di selezionare i clienti per riuscire a seguirli con il massimo della cura e dell’attenzione che meritano, anche attraverso un massiccio utilizzo di strumenti informatici in grado di avere meno carta in giro, snellire il lavoro facilitando tutta la parte degli adempimenti e poter dedicare più tempo alla consulenza. Vede, ho notato che la tendenza era sempre più quella di navigare su internet a caccia di risposte – come se bastasse un click a risolvere ogni problema – invece coinvolgere il professionista per farsi aiutare. È questo su cui dobbiamo concentrarci: ascoltare il cliente e fornire soluzioni.
Di recente il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervenendo all’assemblea di Confindustria in Campania ha lanciato l’ennesimo allarme sud. Lei che ne pensa?
Premesso che la difficile situazione che stiamo attraversando riguarda tutti, non posso che essere d’accordo sul fatto che il sud soffra un un deficit infrastrutturale che lo penalizza. C’è poi un aspetto culturale non trascurabile: in caso di sovraindebitamento si manifesta diffidenza a trovare una soluzione e non tutti sono propensi a informarsi o essere informati. Ecco, credo che su questo fronte da noi ci sia da lavorare più che altrove.
Come giudica il quadro in cui professionisti e aziende sono chiamate ad operare?
Difficile e carico di incognite. Gli aumenti delle bollette sono un problema per tutti e rischiano davvero di minare la fiducia soprattutto di chi fa impresa. Noi commercialisti abbiamo sicuramente la responsabilità di guidare i nostri clienti nelle loro scelte quotidiane ma soprattutto di medio e lungo periodo.

Photo: iStock / Andranik Hakobyan
Simona Surrente ha aderito al network commercialisti CFC.
Il network dei commercialisti Garanti dell’imprenditore di CFC è una grande rete nazionale che raccoglie le migliori professionalità per affrontare in modo risolutivo la crisi fiscale d’impresa.
«Le aziende – afferma Carlo Carmine, founder e presidente del gruppo CFC – sono la spina dorsale della nostra economia ed è per questo che riteniamo doveroso sostenere ogni giorno. Se inseriti nel network, i commercialisti possono essere il reale valore aggiunto proponendo nuove soluzioni ai propri clienti per andare oltre la crisi fiscale d’impresa e continuare a creare valore per la società».
Scopri il Network dei Commercialisti