Paola Pioli: «Aiutiamo le società straniere in tema di coperture previdenziali per i lavoratori»

di Annarita Cacciamani
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Nell’ambito dei servizi offerti, cresce la richiesta di consulenza previdenziale per le società estere che assumono lavoratori italiani. Nell’intervista alla figlia del fondatore dello Studio Pioli emerge la necessità urgente di sostenere le imprese in questa fase di grande incertezza: del mercato, dei costi, delle materie prime, della stabilità politico-sociale. Ma soprattutto nel reperimento di risorse umane adeguate alle diverse competenze.

 

Sono passati quasi 70 anni da quando Rolando Pioli ha avviato la propria attività. Da una ventina d’anni è affiancato dai figli Paola e Stefano: un fatto questo che ha consentito allo studio Pioli di ampliare e potenziare la propria attività, seguendo le imprese sotto tutti gli aspetti, con un focus particolare sulla gestione del personale. Come spiega Paola Pioli, «dal 1953 lo studio è un punto di riferimento nell’ambito della consulenza fiscale e del lavoro».

Paola, il vostro studio è attivo da circa 70 anni. Quando è nato e come si è sviluppato?

Lo Studio Pioli Rolando nasce il 23 maggio 1953 a Salsomaggiore per opera di mio padre, Rolando Pioli, professionista dotato di un radicato senso civico, onestà intellettuale e una spiccata propensione a consolidare relazioni umane autentiche. Il 10 maggio 1965 Rolando Pioli si iscrive all’albo provinciale di Parma dei Consulenti del Lavoro. Con il conseguimento della laurea e le successive iscrizioni agli ordini professionali di riferimento, i figli Paola, consulente del lavoro, e Stefano, dottore commercialista, entrano nello studio paterno costituendo lo Studio Pioli Rolando e Associati.

Negli anni duemila l’avventura professionale dello Studio Pioli si estende dai territori di Salsomaggiore Terme a quelli di Felino, grazie all’amicizia storica con Giuliano Gardoni, professionista lungimirante nel campo della consulenza del lavoro. Consapevoli del cambiamento in atto, sempre in un’ottica di consolidamento e potenziamento delle proprie realtà, sono state avviate negli ultimi anni nuove relazioni professionali in particolare, perfezionate con la costituzione di due società: Paghe Web e Studio Pioli-Benecchi.

L’esperienza maturata negli anni, la serietà dei professionisti e il desiderio di creare una struttura fidelizzata e altamente competitiva ci hanno permesso di acquisire competenze sempre più specifiche nell’elaborazione dati in materia contabile e di gestione del personale e negli adempimenti fiscali dei propri clienti.

Che tipologia di clienti avete? Come è cambiato il vostro approccio nel tempo?

I nostri punti di forza che non sono cambiati in 70 anni di attività. Sono professionalità, affidabilità e innovazione.
I nostri clienti sono riconducibili ormai a molteplici settori e si trovano su tutto il territorio nazionale ed estero. Lavorare con aziende, che hanno consolidato negli anni la fiducia verso la nostra realtà professionale, ha fatto crescere la nostra competenza e preparazione, in una costante ricerca di risposte adeguate a un mercato che cambia. Non ci sono ricette precostituite, ma bisogni ai quali oggi possiamo rispondere anche con strumenti gestionali di ultima generazione. I nostri sistemi offrono la possibilità di gestione dei payroll in outsourcing e insourcing.

In questi ultimi anni abbiamo visto un incremento della richiesta di “rappresentanza previdenziale in Italia a società estere che assumono lavoratori italiani”. I lavoratori italiani assunti in territorio estero da datori di lavoro stranieri e ubicati in paesi extracomunitari non convenzionati a livello previdenziale con l’Italia, devono essere coperti previdenzialmente con l’Italia, come previsto dalla Legge 398/87. Il nostro studio si pone come rappresentante previdenziale in Italia di società straniere che, avendo assunto cittadini italiani in paesi senza convenzione con l’Italia dal punto di vista della sicurezza sociale, devono garantire il pagamento dei contributi al lavoratore assunto.

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Photo: iStock / ALotOfPeople

Il momento storico attuale è davvero difficile. Quali sono le preoccupazioni che riscontra negli imprenditori?

La preoccupazione più grande è l’incertezza: del mercato, dei costi, delle materie prime, della stabilità politico-sociale, ma soprattutto la difficoltà trasversale nel reperimento di risorse umane adeguate alle diverse specificità. Un imprenditore illuminato, davanti alla situazione attuale, si è definito “incredulo”.

In questo contesto di difficoltà, qual è il valore aggiunto che può dare all’azienda il consulente del lavoro?

Il consulente del lavoro e i suoi collaboratori hanno svolto durante la pandemia un’opera di sostegno alle aziende, tale da permettere la loro sopravvivenza. Il vero valore aggiunto è essere punto di riferimento di un tessuto economico completamente cambiato, dove la velocità è la prima risposta per attuare gli aggiustamenti richiesti dai tanti “terremoti” di questa nostra epoca.

Come ha supportato nel tempo le aziende che hanno attraversato momenti di crisi d’impresa, sia in ambito fiscale che bancario e commerciale? Ci dica almeno 3 soluzioni.

Nell’ambito delle risorse umane è stato introdotto il codice della crisi d’impresa e il consulente del lavoro svolge un ruolo determinante per l’attuazione delle procedure necessarie per individuare percorsi alternativi alle procedure concorsuali. Nell’ambito fiscale, bancario e commerciale è stato vincente l’affiancamento al management nell’analisi dei flussi finanziari e sulla redditività dell’azienda: da un lato comunicando alle figure apicali dell’impresa la cultura previsionale del budget, dall’altra facendo da intermediari nei rapporti con le banche.

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